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Tatuaggio a Caltagirone (CT)

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Tatuaggio Permanente

Che cos’è?

Il tatuaggio è una tecnica pittorica corporale, che usa come medium pigmenti colorati di varia natura e come supporto la pelle umana.
È quindi una modificazione corporea permanente e/o temporaneo

Tatuaggio Permanente

Attraverso l’ausilio di vari utensili incisivi (principalmente aghi), installati su appositi dermografi / macchinette si praticano piccole lesioni nella pelle, a cui viene aggiunto del pigmento colorato; lo scopo è quello di far penetrare il colore in uno dei tre strati della cute (il mediano), ossia il derma. Il sistema immunitario degli esseri umani ha meccanismi di protezione che tentano sempre di eliminare ogni aggressione od elemento esterno spingendolo verso l’esterno, ma nel caso del tatuaggio i macrofagi non riescono a eliminare il pigmento perché le particelle d’inchiostro sono troppo grandi per essere fagocitate ed espulse. Questo fa sì che il colore permanga a tempo indeterminato tra epidermide e ipoderma, e che quindi il tatuaggio risulti in un disegno stabile. Il tatuaggio prevede l’utilizzo di una macchinetta elettrica (dermografo) ad aghi che non provoca dolore, ma al più una sensazione di fastidio. E’ la tecnica che oggi va per la maggiore, proprio per la caratteristica di essere poco dolorosa. La macchinetta da tatuaggio utilizza bobine elettromagnetiche o motori rotativi che permettono il movimento dell’ago.

Esecuzione

Procedura: dopo avere pulito, disinfettato e depilato la zona da tatuare, viene cosparsa una piccola quantità di prodotto specifico che consente l’applicazione del “transfer design” (stencil), questo per diverse ragioni. Uno dei motivi principali, è che l’unguento utilizzato aiuterà a mantenere il transfer più a lungo, evitando che si sposti o si tolga involontariamente. Inoltre il prodotto per il transfer, aiuterà l’ago a scivolare più facilmente lungo la pelle.
L’artista, seguendo la traccia dello stencil procede con l’esecuzione del tatuaggio utilizzando la macchinetta / dermografo (bobine o rotativa) a cui avrà applicato l’ago idoneo al soggetto e alla tecnica da realizzare intinto nei vari colori del disegno che andrà a tatuare.

Cura del tatuaggio

Hai una ferita d’abrasione addosso: ricordatelo sempre! Sebbene la bellezza del tuo nuovo disegno possa farti credere il contrario, sei ferito; se provassi a toccarti il tatuaggio – non farlo! – sentiresti dolore esattamente come quando hai una ferita aperta. L’ago che ti ha tatuato è entrato in profondità nella pelle, l’ha lacerata e ha depositato una grande quantità d’inchiostro, che il tuo sistema immunitario sta cercando di espellere. Gli anticorpi stanno cercando di assorbire il corpo estraneo, ed al contempo stanno arginando l’invasione dei batteri che, sempre pronti nell’aria, si sono improvvisamente visti aprire degli enormi passaggi per infilarsi nel tuo corpo. Tutto questo causa infiammazione e gonfiore, poiché il sistema immunitario sta convogliando sangue e risorse verso la zona ferita. Devi quindi trattare il tuo nuovo tatuaggio esattamente come una qualsiasi altra ferita d’abrasione, ricordandoti che il rischio d’infezioni è massimo nelle prime ore successive all’esecuzione dell’opera;

Medicati regolarmente: Appena finito il tatuaggio, l’artista tatuatore provvederà a pulire la zona disegnata con acqua e detergente, a disinfettarla e ad applicare uno strato di crema idratante e protettiva, nonché a bendare tutta la zona con apposite protezioni. La protezione deve essere lasciata intatta per circa 4 ore, poi va rimossa e cambiata. Assicurati quindi di trovarti in un ambiente pulito, di esserti lavato bene le mani con un detergente antibatterico e di rimuovere con cura la protezione. Sciacqua con acqua fresca il tatuaggio, delicatamente ed usando solo le tue mani, poi lavalo con un detergente delicato possibilmente antibatterico. Non usare assolutamente saponi o gel da doccia, ma usa esclusivamente detergenti delicati. Una volta sciacquato, tampona delicatamente il tatuaggio con un asciugamano pulito al 100% in cotone; non strofinare e non usare asciugamani di fibra sintetica o misto sintetico. Lascia asciugare bene il tatuaggio, e poi applica delicatamente un leggero strato di crema idratante che ti avrà suggerito il tuo tatuatore. Non usare assolutamente prodotti a base di petrolato e non usare vasellina. Questa medicazione va effettuata tre volte al giorno per circa due settimane. La corretta idratazione del tatuaggio consentirà la perfetta guarigione; nel corso dei giorni successivi all’esecuzione del tatuaggio, la parte di pelle tatuata “spellicolerà” a seguito della rigenerazione degli strati superficiali della stessa. ATTENZIONE: evitare la formazione di “croste secche” (sintomo di cattiva idratazione), alla caduta delle quali la zona sottostante risulterà priva di colore. Indossare indumenti di cotone morbido e dalla trama sottile, per evitare il continuo sfregamento ed evitare il possibile arrossamento e l’infiammazione della zona tatuata. La pulizia con detergenti delicati (leggermente acidi per rispettare il film idrolipidico della pelle) e la regolare applicazione della crema idratante dovrai invece farla per sempre: l’epidermide in buona salute e ben idratata è essenziale per mantenere bello ed integro il tuo tatuaggio nel tempo. La costanza che dedicherai alla cura del tuo tatuaggio sarà direttamente proporzionale alla sua buona guarigione, e di conseguenza alla sua buona riuscita e durata futura;

Cose da evitare: Le ferite causate dall’ago del tatuatore guariscono in circa 20-30 giorni. A seconda della guarigione, il risultato finale del tatuaggio potrà essere ottimo, buono o scarso: tatuaggi guariti bene mantengono i colori brillanti ed i bordi netti, quelli guariti male sono opachi e poco definiti. Durante tutto il periodo di guarigione bisogna evitare nella maniera più assoluta l’esposizione diretta del tatuaggio al sole, i bagni (sia al mare che in piscina), le palestre, le saune, la spiaggia e, in generale, qualsiasi attività o luogo dove la ferita può venire a contatto con il sudore di terzi o può facilmente infettarsi per via dell’ambiente sporco. Dopo qualche giorno dall’esecuzione, cominceranno a comparire le prime crosticine sulla superficie del tatuaggio: esse non vanno assolutamente rimosse, e vanno lasciate cadere da sole. Datosi che l’epidermide è in rigenerazione, è comune sentire il classico prurito delle ferite in guarigione, ma bisogna evitare assolutamente di grattarsi: piuttosto, è possibile battere delicatamente col palmo della mano l’area del tatuaggio fin quando il prurito non finisce;

Vai a fare il controllo dal tatuatore, consigliato: La pelle assorbe od espelle l’inchiostro in misura variabile, non prevedibile a priori. Spesso, quindi, capita che alcune linee o sfumature possano risultare sbiadite o in parte del tutto mancanti quando il tatuaggio s’è cicatrizzato. Invito a tornare in studio dopo circa 6 settimane, per analizzare la guarigione del tattoo e ribattere o ritoccare, laddove fosse necessario, le parti che necessitano di una ripassata.

Nemici del tatuaggio

La durata di un tatuaggio nel tempo e la sua conservazione nel migliore dei modi possibile, per preservarne l’originaria bellezza, è una variabile che dipende essenzialmente da tre fattori:

  1. Qualità della guarigione: deve avvenire in maniera ottimale, e dipende dalla cura che si riserva alle medicazioni periodiche e alla protezione del tatuaggio. Gran parte della bellezza originaria del tatuaggio dipende da come esso guarisce: guarigioni dopo infezioni o tatuaggi esposti a luce, aria ed agenti corrosivi troppo prematuramente rendono il disegno sbiadito, opaco e poco definito; guarigioni ottimali invece garantiscono un’eccellente resa cromatica, uniformità di tratto e di colorazione, brillantezza dei segni. Supposto che la guarigione sia avvenuta in maniera ottimale, la luce solare diretta è il secondo pericolo per ogni tatuaggio, che diventa il primo in assoluto a lungo termine.
  2. Esposizione diretta alla luce solare: I fotoni che emette la nostra stella di riferimento (sole) hanno molta energia, e sono capaci di ionizzare i legami molecolari di materia organica ed inorganica. I pigmenti che compongono l’inchiostro del tatuaggio reagiscono ai fotoni quando da essi sono colpiti, e a lungo andare i legami chimici che danno le caratteristiche riflettenti del colore si modificano, causando quindi la perdita di brillantezza e, pian piano, una sempre più marcata opacità. Per prevenire questo, è quindi imperativo proteggere sempre i tatuaggi dall’esposizione diretta del sole, specie durante i periodi estivi, quando si è più portati ad essere meno vestiti, come ad esempio al mare. Per la protezione, si possono usare le creme e gli spray filtranti che si usano comunemente per proteggere la pelle prima dell’esposizione al sole, prestando attenzione a prendere quelli ad alto potere filtrante (SPF 50+);
  3. Cura ed idratazione dell’epidermide: I frequenti bagni al mare ed in piscina sono sconsigliabili: alte concentrazioni di sale e cloro (disinfettante molto comune usato nelle piscine pubbliche) seccano l’epidermide, opacizzandola. Parlando di epidermide, la zona del tatuaggio deve essere perennemente idratata, con una cura almeno settimanale: vanno evitati saponi aggressivi e preferiti invece i detergenti delicati, così come è consigliabile passare sopra il tatuaggio una crema emoliente ed idratante apposita per tatuaggi. Un’epidermide curata e sana è fondamentale per mantenere il tatuaggio bello e vivido per tanti anni.

 

RICORDA: La buona riuscita di un tatuaggio dipende al 50% dalla professionalità, capacità, esperienza del tatuatore e al 50% da come hai curato il tatuaggio in fase di guarigione (e da come lo tratterai nel tempo a seguire).

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